Cinquant’anni di cambiamenti.

Autrice: Giulia Ansevini III B Liceo artistico Mannucci, Ancona.

Un nuovo Sessantotto?

Il Sessantotto è stato un anno molto importante per i giovani, un unico grande gruppo sociale che si batteva per i cambiamenti. In quel periodo essi dimostrarono un grande interesse nei confronti delle problematiche di tipo socio-politico e si crearono degli ideali per un mondo migliore. Nelle università ci furono le prime occupazioni per ottenere i diritti degli studenti e per un cambiamento del sistema scolastico. Nacquero nuovi movimenti artistici, tra cui la pop –art , segno di svolta culturale. Il desiderio di un mondo migliore spinse i ragazzi a collaborare ed è proprio da questo spirito di iniziativa che nacque il mensile ”Il Brogliaccio”, pubblicato a d Ancona dal 1962 al 1973 dagli studenti delle scuole cittadine.

E’ molto difficile oggi ricreare una situazione del genere, perché i giovani, per la maggior parte, sono caratterizzati dal disinteresse verso il mondo esterno e non si occupano di questioni sociali. La società è infatti contraddistinta dalla divisione e dalla rivalità tra coetanei ed è davvero una situazione stressante. Molti ragazzi si sentono obbligati ad apparire in un determinato modo, per sentirsi parte di un gruppo. I giovani non si occupano quasi mai di politica, anche se si lamentano di chi li governa; hanno paura di esprimere le proprie idee perché temono di venire giudicati e questo atteggiamento non può determinare alcuno sviluppo.

Questo deriva da un’educazione sbagliata. I ragazzi credono che ci sia sempre qualcuno pronto a risolvere i loro problemi ed è proprio per questo che nessuno si prende la responsabilità di fare qualcosa di costruttivo per la società.

Sono pochi i genitori che spendono del tempo per parlare di questi argomenti con i propri figli. La scuola oggi non si impegna per insegnare ai giovani come si dovrebbe vivere, ma si limita ad impartire nozioni storiche e scientifiche. Se tutti i giovani prendessero consapevolezza e si accorgessero di ciò, si potrebbe sicuramente ripetere un’esperienza simile a quella del Sessantotto.

 

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