Autrice: Claudia Ricci III B, Liceo artistico Mannucci Ancona.
Un’esperienza simile a quella di “ Il brogliaccio”, mensile studentesco pubblicato ad Ancona dal 1962 al 1973, potrebbe ripetersi al giorno d’oggi, ma non con lo stesso spirito. I ragazzi, oggi, sono subito pronti a ribellarsi e a combattere per quello in cui credono, ma troppo spesso non riescono ad unirsi, anzi a volte finiscono addirittura a lottare tra loro.
Il forte sviluppo tecnologico e l’avvento dei Social rappresentano un’importante arma, che naturalmente i giovani del 1968 non avevano, ma è un’arma a doppio taglio: se, da un lato, grazie ad Internet è molto più semplice ed accessibile a tutti venire a conoscenza dei propri diritti, contattare individui che abbracciano le stesse cause e condividere le proprie idee per farle arrivare al maggior numero di persone possibile, dall’altro tutto ciò può anche presentare molti lati negativi e ritorcersi addirittura contro,
I Social sono infatti molto spesso fonte di incomprensioni, in quanto, non prevedendo un confronto diretto, non è sempre facile capire le intenzioni di chi sta parlando, il web è pieno dei “leoni da tastiera”, persone che, al riparo dietro uno schermo, si sentono al sicuro, libere di criticare le idee e il lavoro altrui. Molto spesso queste “proteste elettroniche” sono fini a se stesse; vengono sostenute da un gran numero di persone, ma non riescono a produrre nessun reale cambiamento. Forse la colpa è dei ragazzi, sempre pronti a lamentarsi se qualcosa non va bene, ma che poi, quando è il momento di fare qualcosa di concreto, si tirano indietro, o forse è della società, che non lascia spazio ai giovani, al loro modo di esprimersi e alle loro idee, molto spesso non prendendoli nemmeno in considerazione.
Ci sono ancora moltissime cose da cambiare, non solo nella scuola; nonostante le opportunità offerte dai Social, sono ancora troppi gli abusi subiti dalle minoranze, troppe le parole che non portano mai a nulla, le proteste e le richieste che non vengono nemmeno ascoltate.
Basterebbe mettere da parte il desiderio di fama, di prevalere sugli altri e imparare ad allearsi e a lavorare insieme per il bene comune.
Se si riuscirà a fare questo, anche con l’aiuto dei nuovi mezzi tecnologici e un uso appropriato di essi, si potranno raggiungere i propri obiettivi.