Il 68′ e la “rivoluzione” del Brogliaccio.

Autore: Nello Bolognini * (Direttore de “Il Brogliaccio”).

Il primo marzo del 68 ero a Roma, al Messaggero, giornale con il quale otto anni prima ero diventato giornalista e ogni tanto collaboravo; per la precisione stavo parlando con alcuni colleghi vicino alle finestre che davano su Via del Tritone, quando vedemmo un insolito movimento di ragazzi, alcuni con cartelli, che si immettevano in Via dei due Macelli eapprendemmo, doposi sarebbero radunati in Piazza di Spagna. Così iniziò la storica sommossa di Valle Giulia, con l’occupazione delle facoltà di Giurisprudenza e Lettere, mentre quella di Architettura aveva subito la stessa sorte a febbraio. Ma per assegnare una data più o meno ufficiale alla rivoluzionedel 68 in Italia bisogna fare qualche passo indietro e andare a Trento, dove a gennaio del 66 gli studenti occuparono lUniversità per avere il riconoscimento della laurea in Sociologia. Era cominciato il periodo sessantottino e fu subito chiaro che iniziava un periodo turbolento caratterizzato dalla presenza determinante di una nuovaclasse sociale: i giovani, che a Trento come a Romaalmeno inizialmente vedevano uniti sia i ragazzi di sinistra, che dovevano poi costituire il cosiddettoMovimento Studentesco, che di destra, accomunati dalla lotta conto la scuola borghese, la scuola dei padroni ,ecc. Ancora oggi, come sappiamo, i pareri su quella lunga stagione sono contrastanti; personalmente, ritengo che prima di tutto, alla base, esistevano istanze sociali e comportamentali non più rinviabili, non solo nel mondo della scuolada cui presero mossa le contestazioni, ma del lavoro, della famiglia, della religione e della sfera individuale e che poi sarebbe corretto separare questa prima fase da quella puramente ideologica e violenta intervenuta successivamente. Certo, storicamente e socialmente il lavoro di cesura non si presenta facile, anche perché alcuni personaggi sono comuni, solo che alcuni hanno continuato le loro battaglie in maniera pacifica, altri con la rivoluzione armata e la delinquenza criminale.

Nelle Marche, e in particolare in Ancona, il 68 non ha avuto rilievo come in altre città ,mentre si è sentita negli anni successivi la presenza di rivoluzionari armati, anche nati ed in parte operanti in questa regione, che ha avuto il suo epilogo nel processo di Macerata a gennaio 1982 contro 25 imputati di sequestro e omicidio di Roberto Peci, giudice della corte dAssise il mio amico Giovanni Rebori. Ma questa è unaltra storia Molte problematiche messe in campo dal68 furono, in parte, anticipate in Ancona dal giornale studentescoil brogliaccio, un periodico quasi mensile(… usciva quando c’erano i soldi per pagare le tipografie), nato da un’idea che prese forma nel 1962 presso la parrocchia di Vallemiano dall’incontro del sottoscritto-già giornalista-ed un giovane prete, don Piero Nenci, che veniva da Bergamo ed era già stato vice-parroco della chiesa di Santa Maria delle Grazie. Un prete pieno di un grande spirito religioso, anche se tormentato, dotato di grande amore per il prossimo, ed estremamente dinamico: fu lui a chiedere di essere trasferito a Vallemiano, uno dei quartieri più poveri di Ancona, a seguire i lavori della Chiesa prefabbricata ,a sceglierne il patrono, San Paolo, e dove rimase parroco per pochi altri anni:il suo spirito progressista, soffriva troppo dei limiti imposti dalla gerarchia ecclesiastica ad un’interpretazione più attuale della dottrina della Chiesa e la normalizzazione post-Concilio VII, contribui, probabilmente, al suo passaggio allo stato laicale. Erano, d’altra parte gli anni di Don Franzoni, don Enzo Mazzi, Ernesto Balducci, David Maria Turoldo, spiriti irrequieti ed innovatori come don Piero. Anche il brogliaccio rappresentò una rivoluzione: come può essere chiamata un’iniziativa del genere, che un piccolo gruppo di studenti cattolici – età media 16 anni con il supporto e lo stimolo successivo di don Paolo Bedini – riuscì a portare avanti con grandi difficoltà per tanto tempo, coinvolgendo gradualmente tutti gli istituti scolastici di Ancona? A dar vita a dibattiti, ad un mercatino di libri scolastici, a cineforum, ad una formidabile squadra di pallavolo, a vincere il 2° Premio Nazionale di stampa studentesca? Quando mai in Italia è avvenuta una cosa del genere ? Una collaborazione di ragazzi e ragazze a tutto campo, senza colore politico e costrizioni religiose : chi scriveva gli articoli, chi raccoglieva la pubblicità, chi in tipografia correggeva le bozze, chi aveva il compito della distribuzione nelle scuole, chi teneva in ordine i locali della redazione, che, nel frattempo, si era trasferita in Piazza del Plebiscito. Un entusiasmo diffuso, una libertà di idee e proposte che venivano discusse senza bisogno di censure ma con la collaborazione di don Paolo ,sacerdote premuroso ed illuminato.

Certo, la scuola, per i giovani studenti il tema di fondo era quello, a volte scherzoso ma quasi sempre toccava, con grande consapevolezza, le problematiche vissute giorno per giorno: il rapporto con gli insegnanti la qualità dellinsegnamento; ecco alcuni riferimenti nei loro articoli: Gian Giacomo Rousseau afferma nel famoso romanzo pedagogico LEmilioche quel che interessa nelleducazione di un ragazzo, non è il numero delle nozioni apprese ma la capacità di saper apprendere (...) Ma, come essere attratti anche da quelle materie che non possiamo tollerare e che, oltre a tutto, ci sono presentate da un professore incapace di renderle interessanti ? Anche un teorema di matematica può trasformarsi in un argomento brillante, se messo in mano ad un professore che sappia presentare ai ragazzi qualche soluzione geniale...Ma come non condividere questo giudizio ancora sentito amaramente, a distanza di tanti anni, da moltissimi di noi adulti? La lotta per i comitati interni negli istituti,il cui scopo principale è quello di rappresentare la massa degli studenti, cominciata allItis di Torrettepreside Alfredo TrifogliComunque è consolante constatare che anche gli studenti del Liceo Scientifico e quello dellIstituto per Geometri, con serietà, si sono impegnati a formare il loro comitato. La lotta per listituzione delle Facoltà di Medicina ed Ingegneria, oltre a quella di Economia e Commercio, con relativo sciopero e corteo. Ma il brogliaccio è andato oltre, i ragazzi pensavano alla grande: 1l diritto di voto ai diciottenni, lemancipazione femminile, i moti di Praga, la guerra in Vietnam; temi ancora attuali, cocenti , le rivendicazioni di M. Luther King Nella ferma convinzione che in Dio gli uomini sono uguali e che nella loro comune origine è la loro unità (...)per ridare la libertà ai negri e ai bianchi, sapendo che questi si autolimitano nel momento in cui pongono schermi tra se stessi ei compagni di cammino e, a proposito della guerriglia di Che Guevara,Non tutti i cristiani traducono la pace evangelica in pacifismi

qualsiasi o in impegni non violenti. Anche il cristianesimo, nato nella illegalità, non può abbandonare la sua missione di contestazione e confondersi, semplicemente, con lordine costituito. Quando la legge è ingiusta, la disobbedienza è un dovere, quando il potere legale è ingiusto, obiettare diventa un imperativo morale.. Avete presente il rifiuto di alcuni sindaci, Anpi ed altre associazioni contro il decreto sicurezza( diventato legge nel novembre 2018 )? O contro il divieto di sbarco agli immigrati che richiedono asilo?

Guerre, carestie, povertà: sono tanti i fattori che spingono decine di migliaia di persone a raggiungere lItalia dalla coste dellAfrica, con qualche migliaio di morti in mare :Miseria, oppressione, dominio del capitale internazionale è la

tragedia di vita di milioni di africani [ così scriveva il brogliaccio ] ei motivi per i quali lAfrica si è venuta a trovare in questa situazione sono principalmente causati dal colonialismo (...) e il neo colonialismo economico oggi sostituisce quello politico.E non avevano tralasciato lEuropa ed oltre i nostri giovani redattori : I rapporti economici tra i vari blocchi, la costruzione di una Europa unita, non sono forse problemi che interessano tutti gli studenti?(...) Noi dobbiamo fare unazione di approfondimento per spaziare in una visione universale del mondo, superando ogni concetto di patria, di colore, dideologia e di supremazia.Ma la rivoluzione degli studenti del brogliaccio è continuata con lorganizzazione di questo convegno, coinvolgendo ancora il mondo della scuola, giovani ed insegnanti e mi piace terminare con quanto ha scritto, dopo la chiusura dei lavori, una studentessa:Dalla loro esperienza possiamo solo imparare e lasciarci ispirare. Ciò per cui cinquant’anni fa si lottava è per certi versi ancora attuale, perché non tutto è stato ancora conquistato o i diritti conquistati si dimenticano troppo facilmente. Ora è il nostro turno.” Grazie!

*Giornalista-Direttore responsabile del Brogliaccio

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