“Il ’68 rappresenta il baluardo dell’uguaglianza e dei diritti.

Relatrice: Anastasia Giorgi, 5C Linguistico ESABAC.

“Il ’68 rappresenta il baluardo dell’uguaglianza e dei diritti.

Una semplice data è divenuta un inno all’arte della libertà e uguaglianza come chiave di lettura della vita stessa.

Tuttavia, le proteste e i movimenti studenteschi da libera espressione si sono trasformati in un’ondata inarrestabile. A tal proposito sono state mosse, infatti, delle critiche, in primis ai metodi violenti. Chi ha vissuto in quel periodo ricorda bene l’atmosfera di attesa e tensione che lo caratterizzava. Il Savoia Benincasa, tramite il duplice mezzo di webzine e web radio, SB Online e On Air, ha pubblicato un’intervista a Madame Françoise Doyenette, professoressa che, durante il cosiddetto Maggio Francese, visse a Parigi, sperimentando in prima persona il blocco di ogni attività e le accese manifestazioni. Posta di fronte alle odierne critiche alla violenza dell’epoca, riconosce con lucida sincerità quelle che sono state le mancanze di un’era che avrebbe dovuto rinnovare totalmente la società ma che l’ha solo parzialmente modificata.

In seguito svolge, però, un’analisi imprescindibile per comprendere questo processo. Le rivolte del ’68 sono infatti nate dal bisogno di un cambiamento radicale in seguito ad avvenimenti come la guerra in Vietnam e l’assassinio di Martin Luther King, veri e propri spartiacque della storia contemporanea. Ciò ha dato il via ad un ciclo di brutalità poliziesca alla quale i manifestanti hanno risposto con altrettanta veemenza, perdendo la propria essenza pacifica e pacifista.

È dunque vitale rileggere in chiave critica lo sviluppo e il processo del ’68 in ogni sua declinazione in modo tale da ereditare le caratteristiche intrinseche rivisitate e rinnovate.

Breve estratto dell’intervista a Madame Françoise Doyenette”

Segue traduzione di Nicole Ardone, 5C Linguistico ESABAC

“In questo estratto, Madame Françoise ci racconta dei movimenti contro la violenza che caratterizzarono il ’68. Tutto iniziò dalle manifestazioni contro la guerra del Vietnam, che poi si trasformarono in proteste contro la violenza dopo ol’assassinio di Martin Luther King. Molti giovani furono arrestati, e da questo nacque il movimento del 20 marzo, che andava contro questi arresti.

Gli studenti occuparono l’Università di Nanterre, che di conseguenza venne chiusa. Successivamente si spostarono all’Università Sorbonne, dove protestò anche il Rettore dell’Università stessa. L’intervento della Polizia fu brutale, e tantissimi giovani vennero arrestati a causa dell’occupazione, ma sfortunatamente la violenza con la quale intervenirono fu inevitabile…”

 

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